Osteopatia e Morbo di Dupuytren

J Am Osteopath Assoc. 2011 Feb;111(2):113-6. Management of Dupuytren contracture with ultrasound-guided lidocaine injection and needle aponeurotomy coupled with osteopathic manipulative treatment. Sampson S1, Meng M, Schulte A, Trainor D, Montenegro R, Aufiero D.

Il morbo di Dupuytren si presenta con caratteristiche nodularità sulla superficie palmare della mano con associata fibrosi dei tessuti molli a livello delle dita. L’accorciamento della fascia palmare determina una persistente flessione delle articolazioni interfalangee prossimali e metacarpo-falangee. Mentre la manifestazione clinica della patologia è ben nota, il meccanismo fisiopatologico è ancora in fase di studio, sembrerebbe avere un ruolo importante la genetica, nonostante solo il 10% dei pazienti abbia una storia famigliare di Dupuytren. Il morbo di Dupuytren varia come diffusione dal 2 al 42%, è più diffuso nel Nord Europa e si manifesta negli uomini in età molto più giovane rispetto alle donne, con sintomi clinici più gravi. I pazienti che hanno una storia di diabete, alcolismo o cirrosi epatica hanno un fattore di rischio maggiore. L’intervento chirurgico per il morbo di Dupuytren è stato storicamente accompagnato da complicazioni quali ecchimosi e ischemia, danni neurologici e recidive. Tali complicazioni hanno fatto emergere la necessità di un trattamento alternativo non invasivo. Diverse terapie non invasive sono state testate con buoni risultati clinici; nonostante ciò, nella maggior parte dei casi, l’intervento chirurgico è stato comunque necessario. Recentemente l’iniezione di Clostridium si è mostrata come una valida alternativa di trattamento. Il caso clinico proposto è quello di un morbo di Dupuytren trattato in modo efficace con iniezione sotto guida ultrasonogafica e trattamento osteopatico. La guida ecografica ha permesso di visualizzare meglio le strutture e di posizionare quindi in modo più preciso l’ago, mentre il trattamento osteopatico ha permesso di migliorare la mobilità e la flessibilità delle strutture della mano. La paziente di 64 anni presentava un morbo di Dupuytren esteso a terzo, quarto e quinto dito, con impossibilità alla completa apertura della mano e dolore ai movimenti. Una volta diagnosticato il morbo mediante esame ecografico è stato intrapreso un ciclo di 10 iniezioni, seguite da tecniche osteopatiche di rilascio della fascia attraverso inibizione diretta e tecniche a energia muscolare. Dopo il terzo trattamento la paziente non aveva modificato il range di mobilità passiva della mano, ma si presentava asintomatica nei movimenti. Dopo la 18esima iniezione durante la seduta osteopatica è stato percepito un crepito che ha indicato la rottura delle strutture della fascia: in seguito la paziente ha recuperato completamente la mobilità della mano, senza riferire alcun dolore o discomfort durante tutta la terapia. A 8 settimane di distanza dal trattamento le nodularità e le cicatrici si erano notevolmente ridotte rispetto agli esami iniziali. In conclusione le iniezioni guidate con ecografia associate a un trattamento osteopatico specifico che mira ad allungare la fascia palmare, eliminare i trigger point presenti nei muscoli della mano e ammorbidire i tessuti possono essere considerate un buon approccio terapeutico al morbo di Dupuytren. Possono dunque rappresentare una valida alternativa all’intervento di aponeurotomia o fasciectomia a cielo aperto, interventi con un elevato tasso di complicazioni, recidive e che comportano notevole dolore al paziente.

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