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Osteopatia e Frequenza Cardiaca

La frequenza cardiaca corrisponde al numero di battiti al minuto ed è uno dei fenomeni più variabili nel corpo. Tale parametro, determinato da moltissimi fattori intrinseci ed estrinseci, è responsabile dell’omeostasi del corpo. Uno dei fattori che influenza la frequenza cardiaca è l’attività del sistema nervoso autonomo sul quale l’osteopatia può intervenire con diverse tecniche. Lo studio proposto ha l’obiettivo di valutare se il trattamento osteopatico possa variare il parametro della frequenza cardiaca, andando a influenzare l’attività del sistema nervoso autonomo. Per lo studio sono stati arruolati pazienti sani di età compresa tra i 18 e i 45 anni, in assenza di dolori cronici o acuti e di patologie. I volontari sono stati suddivisi in 3 gruppi: il gruppo A riceveva prima un trattamento osteopatico e poi un finto trattamento, il gruppo B riceveva prima un finto trattamento e poi un reale trattamento osteopatico, il gruppo C non riceveva alcun trattamento. Il trattamento osteopatico era a discrezione dell’operatore, a seconda delle disfunzioni riscontrate all’esame obiettivo. Il finto trattamento consisteva in un semplice contatto per 2 minuti in varie aree del corpo. I parametri venivano misurati da operatori esterni. I risultati hanno dimostrato che il trattamento osteopatico influenza l’attività del sistema nervoso autonomo andando ad agire sul sistema parasimpatico, a differenza di un finto trattamento. Si sono verificate differenze tra fumatori e non fumatori: mentre nei non fumatori la frequenza cardiaca restava invariata anche a distanza di 5 minuti dal trattamento osteopatico, nei fumatori c’erano variazioni seppur non significative.

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Cefalea cronica: diagnosi e trattamento

Am Fam Physician. 2014 Apr 15;89(8):642-8. Chronic daily headache: diagnosis and management. Yancey JR, Sheridan R, Koren KG.
La cefalea cronica è definita come la presenza di mal di testa per 15 giorni o più al mese per almeno tre mesi. I tipi di cefalea cronica più comune sono l’emicrania cronica e la cefalea mio-tensiva cronica. Se sono presenti dei segnali di allarme riguardo una cefalea secondaria ad altra causa dovrebbe essere eseguita una risonanza magnetica. In anamnesi è importante indagare un eventuale abuso di farmaci da parte del paziente, che spesso aumenta in frequenza la presenza di cefalea. I pazienti che abusano di farmaci come trattamento dell’episodio acuto di cefalea dovrebbero essere incoraggiati a interrompere tale terapia farmacologica e considerare una terapia profilattica. Molte profilassi per la cefalea cronica quotidiana possono ridurre gli episodi in frequenza e intensità, possono inoltre migliorare la qualità di vita. Le terapie preventive non farmacologiche comprendono tecniche di rilassamento e comportamentali, agopuntura, manipolazione osteopatica ed esercizi per il tratto cervicale. Le terapie preventive farmacologiche comprendono amitriptilina, gabapentina ed altre.

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Disturbi articolazione temporo-mandibolare

J Manipulative Physiol Ther. 2012 Jan;35(1):26-37. Intraoral myofascial therapy for chronic myogenous temporomandibular disorder: a randomized controlled trial. Kalamir A, Bonello R, Graham P, Vitiello AL, Pollard H.

Esistono pochi studi che indagano l’efficacia di terapie miofasciali intraorali per disturbi temporomandibolari cronici. L’obiettivo dello studio proposto è stato quello di valutare se le terapie miofasciali intraorali unite ad esercizi da svolgere in autonomia fossero più efficaci del solo trattamento miofasciale intraorale o di nessun trattamento nel migliorare il range di apertura della bocca, il dolore mandibolare a riposo, durante l’apertura, la presenza di click articolare e cambiamenti generali nel corso di un anno. Sono stati reclutati 93 partecipanti con disturbi miogeni dell’articolazione temporomandibolare di età compresa tra i 18 e i 50 anni, in presenza di dolore da più di 3 mesi. Un gruppo riceveva 2 trattamenti a settimana per 5 settimane, il secondo gli stessi trattamenti e un’educazione riguardo esercizi da svolgere in autonomia, il terzo gruppo non riceveva alcun trattamento. Risultati statisticamente significativi sono stati registrati nelle differenze a riposo,  in apertura e nella presenza di click articolare nei due gruppi di trattamento rispetto al gruppo non trattato a distanza di 6 mesi e di un anno, mentre non sono emerse differenze tra i due gruppi trattati a distanza di un anno. Lo studio proposto suggerisce che il trattamento miofasciale e gli esercizi di rieducazione nel corso di un anno sono benefici nei pazienti con disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare.

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Screening deglutizione atipica

In collaborazione con la dott.ssa Lisa Previtali, logopedista, a partire dal mese di giugno viene offerto uno screening gratuito a tutti i bambini in età scolare per valutare eventuali deglutizioni atipiche e disfunzioni craniche e cervicali ad esse correlate. Prenota subito il tuo appuntamento!

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Osteopatia e polmonite

J Vis Exp. 2014 May 6;(87). Osteopathic manipulative treatment as a useful adjunctive tool for pneumonia. Yao S, Hassani J, Gagne M, George G, Gilliar W.

La polmonite è una patologia che nel 2007 negli USA ha fatto 52.306 morti e ha provocato l’ospedalizzazione di 1.1 milione di pazienti, con una media di 5 giorni di permanenza in ospedale per la somministrazione di antibiotici, riequilibrio idroelettrico e ventilazione (se necessario). L’osteopatia si è dimostrata un trattamento che riduce la durata di ospedalizzazione, di somministrazione degli antibiotici e di rischio di morte rispetto alle sole cure mediche standard. Questo tipo di trattamento è stato utilizzato per la prima volta nell’influenza spagnola del 1918, quando la percentuale di morti era del 33% tra i pazienti trattati solo con le cure convenzionali contro il 10% tra i pazienti trattati anche con l’osteopatia. L’esame obiettivo osteopatico nel paziente con polmonite include una valutazione dei seguenti parametri: restrizioni di mobilità della gabbia toracica, spasmi muscolari, tender point, riflessi viscero-somatici, ostruzioni linfatiche. Tensioni a livello muscolare, alterazioni delle pressioni o input neurologici alterati possono ostacolare il drenaggio e favorire il ristagno degli elementi infiammatori, ostacolando una rapida guarigione. Al contrario alcune tecniche osteopatiche (rib raising, rilascio del diaframma, pompaggio linfatico) favoriscono la circolazione e quindi un bilanciamento dei liquidi interstiziali, la rimozione di sostanze in eccesso, la ridistribuzione delle cellule del sistema linfatico e la filtrazione di materiale del materiale di scarto presente nel liquido interstiziale. Le controindicazioni al trattamento osteopatico nel paziente con polmonite sono date da fratture ossee, eventi trombotici, presenza di tumori o di infezioni batteriche con costante febbre molto alta.

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Osteopatia e Sistema Immunitario

Lymphat Res Biol. 2013 Dec;11(4):219-26. Lymphatic pump treatment repeatedly enhances the lymphatic and immune systems. Schander A, Padro D, King HH, Downey HF, Hodge LM.

Il sistema linfatico è essenziale per l’omeostasi dei fluidi interstiziali e la funzione del sistema immunitario. Una disfunzione del sistema immunitario può portare edemi, accumulo di mediatori dell’infiammazione, ipossia e danno tissutale. Quando si formano degli edemi viene utilizzata una terapia farmacologica o nei casi più gravi la chirurgia. Tuttavia in osteopatia esiste la tecnica di pompaggio linfatico che va ad aumentare la circolazione linfatica e che quindi è utilizzata nel trattamento delle infezioni. L’efficacia della tecnica risulterebbe tuttavia temporanea, l’obiettivo dello studio proposto è stato quello di valutare se la tecnica descritta ripetuta una seconda volta, possa avere anche un effetto duraturo nel tempo. Per lo studio sono stati utilizzati 5 cani che sono stati sottoposti ad anestesia, monitorati per quanto riguarda la pressione e i valori sanguigni. La tecnica di pompaggio linfatico è stata eseguita da degli studenti di osteopatia seguendo precisi parametri prestabiliti. Già precedenti studi avevano mostrato come la tecnica di pompaggio linfatico aumentasse il flusso di leucociti e dei mediatori dell’infiammazione. Con il presente studio è stato dimostrato che la concentrazione di questi elementi in seguito all’esecuzione della tecnica a distanza di due ore aumenta in modo considerevole. È stato quindi concluso che tecniche manuali come la tecnica di pompaggio linfatico possano essere inserite nei protocolli di trattamento di infezioni ed edemi, andando a potenziare i sistemi linfatico e immunitario.

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Musicalmente stimolati

Quale ruolo svolge la musica nello sviluppo del bambino?

Sin dal quinto e sesto mese di gravidanza, con lo sviluppo dell’orecchio, il feto inizia a percepire i primi suoni che rappresentano il ponte di collegamento con la vita esterna. La voce della mamma e del papà vengono ascoltate prima della nascita, portando il neonato a provare emozioni e sensazioni di tranquillità nell’udirli.

Ma come possiamo stimolare i nostri bambini ritmicamente? I primi giochi sonori avvengono durante i primi mesi di vita, il rumore provocato dagli oggetti che cadono, i suoni prodotti dai sonagli, piuttosto che le semplici voci del mondo circostante.

Un’ attività specifica che può in miglior modo incanalare le energie sonore, è l’atelier musicale: un esercizio ludico che può essere applicato sin dal nido e il cui interesse nasce dall’unione tra la ricerca ORFF e la tecnica riabilitativa del maestro Bianchi.

L’idea di base è quella di procurare una “ dimensione musicale” nel quale il bambino prenda coscienza di sé, attraverso:

  • la stimolazione dei sentimenti;
  • la promozione di attività multisensoriali;
  • il miglioramento dello schema-corporeo;
  • lo sviluppo della coordinazione oculo manuale e della motricità fine.

Una proposta musicale, molto semplice da poter realizzare, è mostrare ad un bambino uno strumento musicale, senza indicargli il suo funzionamento; il primo approccio sarà quello di scoprire e osservare cos’è quello strano oggetto. Il bambino lo userà nei modi più improbabili, ma grazie ad esso imparerà la differenza tra il silenzio e il suono.

La musica accompagna i nostri bambini nella loro crescita e li aiuta anche a potenziare la coordinazione oculo-manuale e la manualità fine, prerequisito indispensabile per la scrittura.

Non ci rimane altro da fare che alzare il volume e stimolarci musicalmente!

 Dott.ssa Chiara Codispoti

Educatrice e Rieducatrice del gesto grafico

Grazie per la partecipazione!

Raccontiamo la disgrafia

A cura di:
Dott.ssa Chiara Codispoti
(Esperta del gesto grafico)
Chiara Frittoli D.O. B.Sc Ost                                                           (Osteopata)
PARTECIPAZIONE LIBERA E GRATUITA
Presso l’Istituto Comprensivo G. Paccini
22 Aprile 2015  alle ore 20.30
Via Baracca 25,  Sovico (MB)

Grazie a tutte le maestre della scuola dell’infanzia e della scuola primaria, agli educatori, agli insegnanti e ai genitori: eravate in tantissimi!

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Il Gioco dei Travestimenti

Allacciarsi le stringhe, abbottonarsi la camicia e tirare la zip, sono esercizi quotidiani che noi adulti eseguiamo in modo semplice e automatico. Ma anche per i nostri bambini risulta tutto così semplice e automatico? La risposta è no! Ognuna di queste azioni è complessa e va stimolata opportunamente, perché coinvolge non solo la motricità delle nostre mani, ma anche le nostre emozioni e i nostri vissuti.

Proprio per questo motivo, un gioco semplice da proporre a casa è quello dei “ travestimenti”. Il materiale che occorre reperire è semplice: vecchie maglie, foulard, pantaloni, gonne, calze, scarpe con e senza lacci e per i più temerari cappelli e trucchi.

Per meglio organizzare questa attività conviene utilizzare un grande recipiente dove riporvi il tutto, questa scatola deve essere collocata alla portata dei bambini, e per chi ne ha la possibilità, creare un angolo per il “gioco dei travestimenti” con annesso uno specchio posto ad altezza bambino.

Questo permetterà di sviluppare non solo la parte motoria ed emotiva del bambino, ma sarà un’ occasione per migliorare la conoscenza del sé corporeo, la cui scoperta è importante sin dalla tenera età. Inoltre consentirà di aprirsi al gioco imitativo, importante per la creatività e la comprensione del mondo e della realtà.

Lo sviluppo di quest’ attività non ha regole precise, il bambino aprendo il contenitore sarà libero di scegliere cosa indossare, seguirà quello che la sua fantasia lo porterà a creare.

L’ideale è proporre questo gioco in un momento tranquillo della giornata, in cui i piccoli possono sbizzarrirsi e inconsapevolmente esercitarsi nella motricità fine, particolarmente importante per la futura scrittura.

E allora….buon travestimento a tutti!

Dott.ssa Chiara Codispoti

Educatrice e Rieducatrice del gesto grafico

Guardare con le mani

“ Non toccare!” quante volte i bambini si sentono ripetere questa imposizione? Diremmo mai ai nostri ai nostri figli di non sentire, mangiare o annusare?

Sin da piccoli conosciamo la realtà attraverso il “sentire”, un bambino quando gattona tocca le fredde piastrelle, il soffice tappeto, il calore di un corpo materno e da questa esperienza impara moltissimo.

Come stimolare dunque questo senso? Uno strumento che si può facilmente proporre è quello delle tavole tattili, che permettono di affinare il tatto e di imparare a discriminare i vari materiali. In particolare un oggetto costruito su una base rigida ( compensato o cartone) su cui vengono applicati materiali differenti. Quest’attività non ha uno scopo puramente ludico ma anche didattico, dunque deve saper stimolare la curiosità e l’interesse dei nostri piccoli.

Si possono creare con materiali differenti, reperibili facilmente in casa: pasta di diverso formato, sabbia, conchiglie, tessuti morbidi ( lana) o freddi e lisci ( seta), tappi di sughero, carta stagnola e carta crespa. Una volta recuperato il materiale procediamo nell’attaccarlo su tavole di compensato o cartoncini con filigrana spessa.

Un importante criterio nella scelta dei materiali è la sua associazione con un oggetto da rappresentare, ad esempio, la carta stagnola  può rappresentare l’acqua fredda e liscia, la lana può legarsi al calore, la sabbia al terreno, la seta può ispirare leggerezza.

Dunque il tatto non si limita alla semplice manipolazione di un materiale, ma ne evoca sensazioni e produce i primi tasselli dell’apprendimento sensoriale.

Come utilizzare queste tavole?  Si possono dare in mano al bambino, ma consiglio, di sperimentarle anche con i piedi, facendoli passeggiare da una tavola all’altra e scoprendo tutte le sensazioni, come una matriosca che aprendosi rivela nuove piccole statuette.

Quest’attività servirà anche come potenziamento della motricità fine e ovviamente della muscolatura della mano, tanto importante nell’apprendimento dell’impugnatura di uno strumento grafico e nella successiva fluidità della scrittura.

Insegniamo quindi ai bambini a vedere non solo con gli occhi ma anche con le loro mani e i loro piedi.

Dott.ssa Chiara Codispoti

Educatrice e Rieducatrice del gesto grafico