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Raccontiamo la disgrafia

A cura di:
Dott.ssa Chiara Codispoti
(Educatrice e Rieducatrice della scrittura)
Chiara Frittoli D.O. B.ScOst                                               (Osteopata)
PARTECIPAZIONE LIBERA E GRATUITA
Presso Scuola Elementare G.D. Romagnosi
1 Dicembre 2015  alle ore 20.45
Via Mazzini 2,  Carate Brianza (MB)
L’invito è aperto a tutti i genitori, insegnanti ed educatori della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria inferiore .

disgrafia

La disgrafia  è un disturbo specifico dell’apprendimento che comporta difficoltà nel riprodurre lettere e numeri. Purtroppo è ad oggi poco conosciuta, segnalata e conseguentemente trattata.

Aprire una finestra su questa realtà significa scoprire tutti quegli ostacoli che il bambino affronta nell’imparare a  scrivere e nell’automatizzare il gesto che ne è alla base.

Molti sono infatti i casi di bambini la cui grafia difficoltosa determina un ostacolo nell’apprendimento: per questo è importante, sin dall’ultimo anno della scuola dell’infanzia, porre l’attenzione sulla prevenzione del gesto pur limitato al disegno.

La serata si propone di “raccontare la disgrafia” partendo da una semplice definizione per arrivare alle cause e alle conseguenze fisiche di un bambino che scrive con difficoltà. Inoltre si cercherà di riflettere sulle attività che anche a casa possono essere eseguite con semplicità per sviluppare sin dalla prima infanzia una buona motricità fine.

Trattamento delle cicatrici

J Multidiscip Healthc. 2015 Aug 12;8:359-63. A multidisciplinary approach to scars: a narrative review. Zanier E, Bordoni B.

Il processo di guarigione delle cicatrici può essere alterato da diversi fattori, si vengono così a creare cheloidi, cicatrici ipertrofiche o atrofiche, probabilmente in relazione a processi infiammatori o fattori psicologici. I sintomi legati a una non corretta guarigione di una cicatrice sono per lo più dolore e prurito. La medicina manuale, tra cui fisioterapia e osteopatia, è uno degli approcci più utilizzato per il trattamento delle cicatrici. Nonostante siano pochi gli studi riguardanti l’efficacia di tali trattamenti, alcuni si sono dimostrati molto positivi nel ridurre dolore e prurito da cicatrice. Altri trattamenti di tipo manuale riguardano il massaggio o lo shiatsu. Sono stati poi studiati trattamenti in ambito di naturopatia: è emerso che sia utile trattare le cicatrici attraverso l’applicazione di erbe, piante e sostanze naturali come il miele. In conclusione in presenza di cicatrici non guarite non esistono protocolli di trattamento, può essere utile ricorrere quindi alla medicina alternativa e complementare.

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Osteopatia e Frequenza Cardiaca

La frequenza cardiaca corrisponde al numero di battiti al minuto ed è uno dei fenomeni più variabili nel corpo. Tale parametro, determinato da moltissimi fattori intrinseci ed estrinseci, è responsabile dell’omeostasi del corpo. Uno dei fattori che influenza la frequenza cardiaca è l’attività del sistema nervoso autonomo sul quale l’osteopatia può intervenire con diverse tecniche. Lo studio proposto ha l’obiettivo di valutare se il trattamento osteopatico possa variare il parametro della frequenza cardiaca, andando a influenzare l’attività del sistema nervoso autonomo. Per lo studio sono stati arruolati pazienti sani di età compresa tra i 18 e i 45 anni, in assenza di dolori cronici o acuti e di patologie. I volontari sono stati suddivisi in 3 gruppi: il gruppo A riceveva prima un trattamento osteopatico e poi un finto trattamento, il gruppo B riceveva prima un finto trattamento e poi un reale trattamento osteopatico, il gruppo C non riceveva alcun trattamento. Il trattamento osteopatico era a discrezione dell’operatore, a seconda delle disfunzioni riscontrate all’esame obiettivo. Il finto trattamento consisteva in un semplice contatto per 2 minuti in varie aree del corpo. I parametri venivano misurati da operatori esterni. I risultati hanno dimostrato che il trattamento osteopatico influenza l’attività del sistema nervoso autonomo andando ad agire sul sistema parasimpatico, a differenza di un finto trattamento. Si sono verificate differenze tra fumatori e non fumatori: mentre nei non fumatori la frequenza cardiaca restava invariata anche a distanza di 5 minuti dal trattamento osteopatico, nei fumatori c’erano variazioni seppur non significative.

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hfv

Cefalea cronica: diagnosi e trattamento

Am Fam Physician. 2014 Apr 15;89(8):642-8. Chronic daily headache: diagnosis and management. Yancey JR, Sheridan R, Koren KG.
La cefalea cronica è definita come la presenza di mal di testa per 15 giorni o più al mese per almeno tre mesi. I tipi di cefalea cronica più comune sono l’emicrania cronica e la cefalea mio-tensiva cronica. Se sono presenti dei segnali di allarme riguardo una cefalea secondaria ad altra causa dovrebbe essere eseguita una risonanza magnetica. In anamnesi è importante indagare un eventuale abuso di farmaci da parte del paziente, che spesso aumenta in frequenza la presenza di cefalea. I pazienti che abusano di farmaci come trattamento dell’episodio acuto di cefalea dovrebbero essere incoraggiati a interrompere tale terapia farmacologica e considerare una terapia profilattica. Molte profilassi per la cefalea cronica quotidiana possono ridurre gli episodi in frequenza e intensità, possono inoltre migliorare la qualità di vita. Le terapie preventive non farmacologiche comprendono tecniche di rilassamento e comportamentali, agopuntura, manipolazione osteopatica ed esercizi per il tratto cervicale. Le terapie preventive farmacologiche comprendono amitriptilina, gabapentina ed altre.

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Disturbi articolazione temporo-mandibolare

J Manipulative Physiol Ther. 2012 Jan;35(1):26-37. Intraoral myofascial therapy for chronic myogenous temporomandibular disorder: a randomized controlled trial. Kalamir A, Bonello R, Graham P, Vitiello AL, Pollard H.

Esistono pochi studi che indagano l’efficacia di terapie miofasciali intraorali per disturbi temporomandibolari cronici. L’obiettivo dello studio proposto è stato quello di valutare se le terapie miofasciali intraorali unite ad esercizi da svolgere in autonomia fossero più efficaci del solo trattamento miofasciale intraorale o di nessun trattamento nel migliorare il range di apertura della bocca, il dolore mandibolare a riposo, durante l’apertura, la presenza di click articolare e cambiamenti generali nel corso di un anno. Sono stati reclutati 93 partecipanti con disturbi miogeni dell’articolazione temporomandibolare di età compresa tra i 18 e i 50 anni, in presenza di dolore da più di 3 mesi. Un gruppo riceveva 2 trattamenti a settimana per 5 settimane, il secondo gli stessi trattamenti e un’educazione riguardo esercizi da svolgere in autonomia, il terzo gruppo non riceveva alcun trattamento. Risultati statisticamente significativi sono stati registrati nelle differenze a riposo,  in apertura e nella presenza di click articolare nei due gruppi di trattamento rispetto al gruppo non trattato a distanza di 6 mesi e di un anno, mentre non sono emerse differenze tra i due gruppi trattati a distanza di un anno. Lo studio proposto suggerisce che il trattamento miofasciale e gli esercizi di rieducazione nel corso di un anno sono benefici nei pazienti con disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare.

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Screening deglutizione atipica

In collaborazione con la dott.ssa Lisa Previtali, logopedista, a partire dal mese di giugno viene offerto uno screening gratuito a tutti i bambini in età scolare per valutare eventuali deglutizioni atipiche e disfunzioni craniche e cervicali ad esse correlate. Prenota subito il tuo appuntamento!

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Osteopatia e polmonite

J Vis Exp. 2014 May 6;(87). Osteopathic manipulative treatment as a useful adjunctive tool for pneumonia. Yao S, Hassani J, Gagne M, George G, Gilliar W.

La polmonite è una patologia che nel 2007 negli USA ha fatto 52.306 morti e ha provocato l’ospedalizzazione di 1.1 milione di pazienti, con una media di 5 giorni di permanenza in ospedale per la somministrazione di antibiotici, riequilibrio idroelettrico e ventilazione (se necessario). L’osteopatia si è dimostrata un trattamento che riduce la durata di ospedalizzazione, di somministrazione degli antibiotici e di rischio di morte rispetto alle sole cure mediche standard. Questo tipo di trattamento è stato utilizzato per la prima volta nell’influenza spagnola del 1918, quando la percentuale di morti era del 33% tra i pazienti trattati solo con le cure convenzionali contro il 10% tra i pazienti trattati anche con l’osteopatia. L’esame obiettivo osteopatico nel paziente con polmonite include una valutazione dei seguenti parametri: restrizioni di mobilità della gabbia toracica, spasmi muscolari, tender point, riflessi viscero-somatici, ostruzioni linfatiche. Tensioni a livello muscolare, alterazioni delle pressioni o input neurologici alterati possono ostacolare il drenaggio e favorire il ristagno degli elementi infiammatori, ostacolando una rapida guarigione. Al contrario alcune tecniche osteopatiche (rib raising, rilascio del diaframma, pompaggio linfatico) favoriscono la circolazione e quindi un bilanciamento dei liquidi interstiziali, la rimozione di sostanze in eccesso, la ridistribuzione delle cellule del sistema linfatico e la filtrazione di materiale del materiale di scarto presente nel liquido interstiziale. Le controindicazioni al trattamento osteopatico nel paziente con polmonite sono date da fratture ossee, eventi trombotici, presenza di tumori o di infezioni batteriche con costante febbre molto alta.

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Osteopatia e Sistema Immunitario

Lymphat Res Biol. 2013 Dec;11(4):219-26. Lymphatic pump treatment repeatedly enhances the lymphatic and immune systems. Schander A, Padro D, King HH, Downey HF, Hodge LM.

Il sistema linfatico è essenziale per l’omeostasi dei fluidi interstiziali e la funzione del sistema immunitario. Una disfunzione del sistema immunitario può portare edemi, accumulo di mediatori dell’infiammazione, ipossia e danno tissutale. Quando si formano degli edemi viene utilizzata una terapia farmacologica o nei casi più gravi la chirurgia. Tuttavia in osteopatia esiste la tecnica di pompaggio linfatico che va ad aumentare la circolazione linfatica e che quindi è utilizzata nel trattamento delle infezioni. L’efficacia della tecnica risulterebbe tuttavia temporanea, l’obiettivo dello studio proposto è stato quello di valutare se la tecnica descritta ripetuta una seconda volta, possa avere anche un effetto duraturo nel tempo. Per lo studio sono stati utilizzati 5 cani che sono stati sottoposti ad anestesia, monitorati per quanto riguarda la pressione e i valori sanguigni. La tecnica di pompaggio linfatico è stata eseguita da degli studenti di osteopatia seguendo precisi parametri prestabiliti. Già precedenti studi avevano mostrato come la tecnica di pompaggio linfatico aumentasse il flusso di leucociti e dei mediatori dell’infiammazione. Con il presente studio è stato dimostrato che la concentrazione di questi elementi in seguito all’esecuzione della tecnica a distanza di due ore aumenta in modo considerevole. È stato quindi concluso che tecniche manuali come la tecnica di pompaggio linfatico possano essere inserite nei protocolli di trattamento di infezioni ed edemi, andando a potenziare i sistemi linfatico e immunitario.

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Grazie per la partecipazione!

Raccontiamo la disgrafia

A cura di:
Dott.ssa Chiara Codispoti
(Esperta del gesto grafico)
Chiara Frittoli D.O. B.Sc Ost                                                           (Osteopata)
PARTECIPAZIONE LIBERA E GRATUITA
Presso l’Istituto Comprensivo G. Paccini
22 Aprile 2015  alle ore 20.30
Via Baracca 25,  Sovico (MB)

Grazie a tutte le maestre della scuola dell’infanzia e della scuola primaria, agli educatori, agli insegnanti e ai genitori: eravate in tantissimi!

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