Osteopatia e fratture da stress

J Am Osteopath Assoc. 2013 Dec;113(12):882-90. Preventive osteopathic manipulative treatment and stress fracture incidence among collegiate cross-country athletes. Brumm LF1, Janiski C, Balawender JL, Feinstein A.

Le fratture da stress dell’arto inferiore sono comuni tra i giovani atleti in particolare tra i runner. L’incidenza è compresa tra il 3.9% e il 31.3% degli atleti, con maggiore frequenza tra le donne. Il processo eziologico della frattura da stress è molto dibattuto in letteratura. Si parla di rimodellamento osseo, di eccessive trazioni da parte dei tendini o di un’alterata perfusione durante l’attività fisica prolungata. I fattori di rischio per le fratture da stress sono: precedenti diagnosi di frattura da stress, sport che includono la corsa e il salto, incremento repentino del programma di allenamento, calzature inappropriate, forza muscolare inadeguata, poca flessibilità. Un’incidenza maggiore delle fratture da stress si è verificata negli atleti con alterazioni a livello della forma del piede (cavo, varo) o con un’aumentata abduzione dell’anca. Le donne in cui si manifesta più frequentemente una frattura da stress presentano spesso un’importante differenza di lunghezza degli arti inferiori, un menarca tardivo, carenza di massa grassa, aumentato calcio e ridotta lunghezza del polpaccio. Altri fattori sono una ridotta densità ossea, carenze nutrizionali, disordini alimentari, disturbi mestruali o amenorrea. In letteratura manca un accordo tra gli autori riguardo la prevenzione delle fratture da stress, lo scopo dello studio proposto è quello di valutare la relazione tra disfunzione somatica e frattura da stress e in particolare se il trattamento osteopatico eseguito preventivamente possa ridurre l’incidenza di tali fratture. Sono stati reclutati tra gli studenti di un college atleti uomini e donne di età superiore ai 18 anni. Gli operatori sono stati istruiti nell’individuare disfunzioni somatiche a livello di pelvi, sacro, anche e arti inferiori seguendo un protocollo che descriveva l’esame obiettivo, la diagnosi e il trattamento da seguire. Per ridurre il rischio del trattamento sono state eseguite tecniche a energia muscolare e articolatorie, con l’eccezione di tecniche ad alta velocità e bassa ampiezza per trattare il cuboide e lo scafoide. Per lo studio sono stati arruolati 124 atleti dagli anni accademici 2004/05 agli anni 2008/09, di cui 52 uomini e 72 donne. Durante questo periodo nessun partecipante si è ritirato dallo studio e non sono stati riportati effetti collaterali. Le atlete donne hanno riportato un’incidenza più alta di fratture da stress, non si sono verificate fratture multiple. L’incidenza di frattura da stress su tutti i partecipanti ha subito una riduzione negli uomini dal 13.9% prima dell’intervento osteopatico a meno dell’1% dopo l’intervento con una diminuzione del 93% di tale evento. Nelle donne la riduzione è stata inferiore, dal 12.9% al 12.0%, dimostrando che la presenza di disfunzioni somatiche può essere considerato solo uno dei fattori di rischio per le fratture da stress, mentre altri fattori giocano un ruolo più importante (alterazioni del ciclo, ridotta densità ossea, ridotto apporto calorico). In conclusione il trattamento osteopatico delle disfunzioni somatiche dell’arto inferiore può essere un importante fattore predittivo di fratture da stress sugli atleti uomini e la correzione di tali disfunzione è un elemento fondamentale di prevenzione di questi importanti eventi traumatici.

Visualizza l’articolo.

distorsioni