Osteopatia e Osteoporosi

J Am Osteopath Assoc. 2008 Oct;108(10):575-85. Prevention, diagnosis, and management of osteoporosis-related fracture: a multifactoral osteopathic approach. Gronholz MJ.

Negli Stati Uniti circa 30 milioni di donne e 10 milioni di uomini di età superiore ai 50 anni soffrono di osteoporosi, ridotta densità ossea, o entrambe, il che comporta un alto rischio di fratture debilitanti. Nonostante l’elevata frequenza e le serie di conseguenze mediche dell’osteoporosi, molti pazienti a rischio vengono sottoposti in modo inadeguato a screening e diagnosi prima che si presenti una frattura sintomatica. Gli osteopati sono gli unici a promuovere un approccio multifattoriale durante la valutazione del paziente, la prevenzione della patologie e un trattamento. Nell’articolo proposto l’autore ha analizzato questo approccio in letteratura. Esistono dei test di screening che si basano su semplici fattori prestabiliti che sono in grado di individuare i pazienti a rischio. Gli interventi per ridurre la probabilità di frattura dovrebbero includere strategie non farmacologiche come la modificazione dei fattori di rischio, indicazioni alimentari, integratori della dieta, esercizio fisico e trattamento osteopatico. Gli interventi farmacologici dovrebbero essere presi in considerazione per pazienti con ridotta densità ossea o con precedenti fratture vertebrali o di anca. Una gestione multifattoriale e una strategia di intervento sono raccomandate per ridurre sostanzialmente il rischio di frattura e per migliorare le coondizioni del paziente a lungo termine. Nello specifico il ruolo che dovrebbe avere in questo ambito l’osteopatia sarebbe quello di normalizzare la mobilità articolare, bilanciare le tensioni dei tessuti molli, supportare l’innata capacità di movimento del corpo, migliorare la circolazione, e migliorare la sensazione di benessere del paziente. Diverse tecniche osteopatiche utilizzate durante la riabilitazione possono aiutare a rimuovere le disfunzioni somatiche che impediscono la normale attività e la deambulazione. Nel caso di pazienti con severa osteoporosi l’operatore dovrà valutare attentamente il rapporto rischio-beneficio, tenendo in conto che alcune tecniche considerate efficaci non hanno però alle spalle appropriati studi.

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