Osteopatia e Sclerosi Multipla

J Am Osteopath Assoc. 2002 May;102(5):267-75. Effects of osteopathic manipulative treatment and concentric and eccentric maximal-effort exercise on women with multiple sclerosis: a pilot study. Yates HA1, Vardy TC, Kuchera ML, Ripley BD, Johnson JC.

La sclerosi multipla è una patologia che al momento non ha cura, non essendo nota la causa. I sintomi del paziente vengono per lo più trattati farmacologicamente, spesso con frustrazione per gli scarsi risultati. Il 58% dei pazienti con sclerosi multipla e il 69% delle donne con tale patologia dichiarano di avere limitazioni nelle loro attività e circa un terzo dei pazienti necessita di essere ospedalizzato. L’esercizio fisico può migliorare la sintomatologia del paziente, ma spesso causa fatica prolungata nel tempo. Lo scopo dello studio proposto è stato quello di valutare se il trattamento osteopatico, affiancato agli esercizi di rinforzo della muscolatura, possa ridurre i sintomi fisici e motori e ridurre la fatica in seguito all’esercizio fisico. Nello studio pilota sono state arruolate 7 donne di età compresa tra i 42 e i 68 anni, con diagnosi di sclerosi multipla da almeno 2 anni, ma meno di 6, senza ricadute da almeno 4 mesi e senza altre patologie o recenti traumi in anamnesi. La sessione di esercizio fisico veniva svolta tramite una macchina chiamata IsoPump che richiedeva la massima attivazione muscolare a livello degli arti inferiori. Il trattamento osteopatico prevedeva la correzione delle disfunzioni somatiche insorte come compenso a traumi e disabilità. Erano incluse tecniche miofasciali per ridurre spasmi e infiammazione, tecniche articolatorie per aumentare il range di movimento e tecniche indirette su coste e vertebre per ridurre le disfunzioni somatoviscerali. Il programma è stato portato avanti per 12 settimane. Al termine dello studio la forza era aumentata in tutte le fasi dell’esecuzione dell’esercizio, mentre era rimasta invariata la fatica. In conclusione il trattamento osteopatico si è rivelato utile con risultati statisticamente significativi nell’aumentare la forza di pazienti con sclerosi multipla senza che aumentasse il loro affaticamento.

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