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Kinesio Taping

Il Kinesio Taping è stato inventato dal chiropratico giapponese Dr. Kenzo Kase, che ha cercato di assistere il corpo per mezzo di un processo di guarigione naturale del tessuto traumatizzato.

Il Kinesio Taping fu inizialmente usato in ambito sportivo, oggi è usato al 75% da non sportivi e per il rimanente 25% su atleti in Asia, Europa e USA.

Il kinesio taping è una tecnica basata sul processo di guarigione naturale e sviluppa la sua efficacia attraverso l’attivazione dei sistemi neurologico e circolatorio dell’atleta. Questo metodo proviene dalla scienza kinesiologica ed è per questo motivo che si usa il termine “kinesio”. Ai muscoli non viene attribuito solo il compito di muovere il corpo, ma anche il controllo della circolazione dei fluidi venosi e linfatici, della temperatura corporea etc.

 CHE FUNZIONI HA?

Funzione sensitiva:

  • Diminuzione della pressione sui recettori chimici (riduce l’infiammazione)
  • Stimolazione dei recettori meccanici
  • Teoria del controllo del “cancello” (gate control

Funzione muscolare:

  • Ripristino della giusta tensione muscolare
  • Riduzione della fatica muscolare
  • Aumenta la contrazione muscolare in un muscolo debole
  • Riduzione dell’eccessiva distensione di un muscolo
  • Riduzione dei crampi e di possibili incidenti
  • Rieducazione dei muscoli

Funzione linfatica:

  • Aumento della circolazione linfatica e sanguigna
  • Riduzione dell’eccesso di calore nel tessuto
  • Apertura del drenaggio linfatico sotto la pelle (aiuta ad eliminare edema e/o emorragia tra la pelle ed il muscolo)
  • Riduzione dell’infiammazione
  • Riduzione del dolore di muscoli ed articolazioni

Funzione articolare:

  • Normalizzazione del tono muscolare e della fascia
  • Aumento del ROM (ampiezza di movimento)
  • Riduzione del dolore

COME E’ FATTO?

  • 100% cotone e senza latex
  • Elasticità sopra il 30-40% della sua lunghezza
  • Permette alla pelle di traspirare
  • Privo di farmaci
  • Adesivo acrilico attivato tramite calore
  • Leggerezza e spessore simile alla pelle
  • Facilmente tollerabile
  • Ipoallergico
  • Permette l’aumento del ROM e non lo limita come nel caso del tape convenzionale
  • Può essere indossato per più giorni (3–4) lasciando poi libero l’atleta per un giorno prima di riapplicarlo
  • Può essere standard o impermeabile (versione speciale)
  • Colori: rosso, blu, nero, rosa.

SU CHE COSA PUO’ AGIRE E SU CHE PROBLEMATICHE SI PUO’ APPLICARE?

MUSCOLARE

  • Stiramenti
  • Fasciti (plantari,tibiale anteriore)
  • Risentimenti da sovraccarico (adduttori, retto femorale, flessori femorali, gemelli, tibiale anteriore e posteriore, quadrato dei lombi)
  • Lombalgie
  • Cervicalgie

TENDINEO

  • Patologie inserzionali
  • Tendiniti

ARTICOLARE

  • Problemi cartilaginei
  • Sovraccarico dei menischi

LEGAMENTOSO

  • Compartimenti legamentosi

BORSITI

  • Malleolare, sovrarotulea e sottorotulea.

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Psicosomatica

Corpo e mente non sono due mondi separati, ma sono due parti, in continua influenza reciproca, di un tutt’uno: l’Uomo nella sua unità somato-psichica.

La psicosomatica è quella branca della medicina psicologica che pone in relazione la mente con il corpo, ossia il mondo emozionale ed affettivo con il soma (che si fa portatore di un disagio interiore attraverso un problema fisico), occupandosi nello specifico di rilevare e capire l’influenza che l’emozione esercita sul corpo e le sue affezioni.

Il suo presupposto teorico è, appunto, la considerazione dell’uomo come inscindibile unità psicofisica; tale principio implica che in ogni forma morbosa e/o traumatica accidentale, accanto ai fattori somatici, giochino un ruolo anche i fattori psicologici.

L’interconnessione tra un disturbo e la sua causa d’origine psichica da visione olistica del corpo umano, all’interno della consapevolezza che corpo e mente sono strettamente legati tra loro.

 Chi soffre di malattie psicosomatiche presenta dolore, nausea o altri sintomi fisici, senza però una causa fisiologica che possa essere diagnosticata. Quando la causa di una patologia è dubbia, la possibilità che sia di origine psicosomatica deve essere presa in considerazione.

E’ però importante fare una distinzione tra sintomi psicosomatici e vere e proprie malattie psicosomatiche: mentre i primi pur non organizzandosi in vere e proprie malattie, si esprimono attraverso il corpo, coinvolgono il sistema nervoso autonomo e forniscono una risposta vegetativa a situazioni di disagio psichico o di stress, le seconde sono quelle malattie alle quali classicamente si riconosce una genesi psicologica (o quantomeno in buona parte psicologica) ed in cui si viene a realizzare un vero e proprio stato di malattia d’organo con segni indiscutibili di lesione.

 Quali sono i disturbi e le malattie psicosomatiche?

La varietà dei modelli interpretativi del disturbo in esame consente solo in modo approssimativo di elencare e classificare le malattie e i disturbi psicosomatici.

Questo elenco si è andato via via infoltendo fino a comprendere:

  • i disturbi dell’alimentazione, che si evidenziano intorno ai due eccessi rappresentati dall’anoressia e dalla bulimia, con conseguente sovrappeso o obesità;
  • le malattie e i sintomi psicosomatici relativi al sistema muscoloscheletrico ad esempio la cefalea tensiva, i crampi muscolari, il torcicollo, la mialgia, l’artrite, dolori al rachide (cervicale e lombo-sacrale), la cefalea nucale;
  • le malattie e i sintomi psicosomatici a carico del sistema gastrointestinale, tra cui sono presenti la gastrite cronica, l’iperacidità gastrica, il colon irritabile o spastico, la stipsi, la nausea e il vomito, la diarrea (da emozione);
  • le malattie e i sintomi psicosomatici a carico del sistema respiratorio, come ad esempio l’ asma bronchiale, la sindrome iperventilatoria, la dispnea, il singhiozzo;
  • le malattie e i sintomi psicosomatiche a carico del sistema cardiovascolare ad esempio le aritmie, le crisi tachicardiache, l’ipertensione arteriosa essenziale, la cefalea emicranica, la nevrosi cardiaca, le algie precordiali;
  • le malattie e i sintomi psicosomatici relativi al sistema cutaneo, tra cui ad esempio la psoriasi, l’eritema pudico (rossore da emozione), l’acne, la dermatite atopica, il prurito, l’orticaria, la canizie, la secchezza della cute e delle mucose, la sudorazione profusa;
  • le malattie e i sintomi psicosomatici relativi al sistema genitourinario ad esempio dolori mestruali, disturbi minzionali, enuresi, impotenza;
  • le malattie e i sintomi psicosomatici relativi al sistema endocrino ad esempio ipopituitarismo, iper o ipotiroidismo, ipoglicemia, diabete mellito.

 I disturbi psicosomatici sono quelli che più strettamente realizzano uno dei meccanismi difensivi più arcaici con cui si attua una espressione diretta del disagio psichico attraverso il corpo. In essi l’ansia, la sofferenza, le emozioni troppo dolorose per poter essere vissute e sentite, trovano una via di scarico immediata nel soma (il disturbo); non sono presenti espressioni simboliche capaci di mentalizzare il disagio psicologico e le emozioni, pur essendo presenti, non vengono percepite dal soggetto.

Come agire?

Di fronte ad un disturbo psicosomatico e prendendo in considerazione la visione olistica mente-corpo che lo caratteristica, è importante agire sia dal punto di vista mentale e psichico, con il supporto di uno psicologo, sia dal punto di vista fisico, con l’ aiuto di esperti e professionisti specifici per ogni area colpita e oggetto di scarica del disturbo.

 Dott.ssa Federica Bruno, Psicologa Clinica

 

 

Bibliografia:

  • Bottaccioli, Francesco: Psiconeuro – Endocrino – Immunologia; RED 2006
  • Pancheri, Paolo: Stress, emozioni, malattia; Mondadori 1983
  • Santagostino, Paola: Che cos’è la medicina psicosomatica ; Urra 2005
  • Selye, Hans: The Stress of life; McGraw-Hill