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Piccoli Cuochi Crescono

 “Mia mamma mi ha detto che i due più importanti utensili da cucina sono attaccati alle braccia… non si può mescolare le polpette di carne con un cucchiaio di legno: lì ci arrivano solo le dita sporche”.
(Rachael Ray)

Questa citazione fa riflettere su quanto sia importante coinvolgere i bambini nella creazione delle nostre ricette, dalla più semplici alle più complesse. Cucinare non significa solo mangiare, ma toccare, sbriciolare, versare, sbucciare… tutte attività che coinvolgono uno degli strumenti più belli che abbiamo in dotazione: le mani.

Le mani hanno grandi potenzialità spesso inespresse o non stimolate, attraverso il cucinare, attività creativa divertente e perché no, confusionaria, possiamo svilupparle.

Pensiamo al versare della cioccolata calda con un cucchiaio in una ciotola, sviluppa una della competenze più importanti della mano, la coordinazione oculo-manuale ( sempre se i nostri bambini non se lo mangiano tutta prima di versarla!).Oppure preparare l’impasto per i biscotti, permette di potenziare la motricità fine, un requisito indispensabile per la scrittura.

Visto all’ora quanto è importante sbizzarrirsi in cucina con i bambini, vi consiglio una ricetta da fare con loro: sono i “cake pops” ( lecca- lecca di pan di spagna).

PER IL PAN DI SPAGNA:

  • 6 uova
  • 180 g di zucchero
  • 240 g di farina
  • Buccia di limone grattugiata

PER I CAKE POPS :

  • 6 cucchiai di confettura ( il gusto che preferite)
  • 200 g di cioccolato fondente
  • 200 g di cioccolato al latte
  • Zuccherini
  • Codette colorate
  • Farina di cocco

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PER IL PAN DI SPAGNA

  1. Unite le uova con lo zucchero : mostrate al bambino come si fa è fategli provare a girare il cucchiaio nella ciotola, questo movimento è utile per l’apprendimento delle forme rotonde;
  2. aggiungete la buccia di limone e la farina setacciata, unendola al composto;
  3. versate il tutto in una tortiera imburrata: il pezzo di burro ricopre un ruolo importante sia per la manipolazione che per la coordinazione oculo-manuale; e cuocetela a 180 ° per 45 minuti.

PER I CAKE POPS

  1. Fate sbriciolare il pan di spagna dal vostro bambino, si divertirà tantissimo! E aiutatelo ad incorporare la marmellata con il composto preparato;
  2. formate insieme tante piccole palline, ciò permette lo sviluppo della motricità fine, e mettetele nel freezer per 30 minuti;
  3. fondete i due cioccolati a bagno maria;
  4. fate vedere ai vostri bambini come infilare i cake pops negli stecchini, ciò incrementa la coordinazione oculo- manuale ;
  5. passateli prima nel cioccolato e poi nelle codette o negli zuccherini a seconda della vostra creatività, un buon allenamento per il polso, protagonista nella futura scrittura;
  6. lasciateli asciugare in posizione verticale per 30 minuti in frigo.

Dunque dietro una semplice e divertente ricetta, si nascondo tanti piccoli esercizi fondamentali per potenziare le abilità manuali, che sono strettamente connesse al disegno e alla futura scrittura.

E allora…benvenuti piccoli cuochi!

Dott.ssa Chiara Codispoti

Educatrice e Rieducatrice del gesto grafico

Il mondo della manipolazione

“Toccare, schiacciare, premere, appallottolare e mischiare”

Sono attività di manipolazione, un mondo questo ricco di idee che permettono ai nostri bambini di conoscere ciò che le loro manine possono e riescono a fare.

Questa attività coinvolge i bambini dai primi mesi di vita, essi sperimentano il mondo circostante proprio attraverso il senso del tatto, e in particolare, nel primo approccio con la pappa.toccare

Quante volte abbiamo negato ai nostri piccoli di toccare e schiacciare la loro prima pappa? Se pensiamo a quale senso è coinvolto nell’ assaggiare il cibo, ci viene subito in mente il gusto, in realtà il senso del tatto ricopre un ruolo altrettanto importante.

Un consiglio alle mamme più avventurose ( poi capirete il perché): provate a mettere un cucchiaio di ciò che gli avete preparato in una ciotolina accanto a quella della pappa di vostro figlio, e nel mentre lo imboccate stimolatelo a giocare con essa ( ovviamente il cibo potrà andare in giro, ma anche questo è un buon modo per comprarsi una tovaglia nuova!).

La stimolazione tattile, prodotta dalla manipolazione può avvalersi di tante risorse “naturali”, un esempio: mentre impastate la pizza, vostro figlio può aiutavi a tirare la pasta e senza accorgervene otterrete due risultati con un solo gesto, fortificare le sue dita e preparare un’ottima cena.

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Manipolare è un’ attività che si nasconde nelle cose di ogni giorno, un altro gioco è quello di lasciargli toccare della farina bianca o del pangrattato dentro un piatto fondo, mentre magari voi impanate le bistecche per il pranzo; la stessa cosa la potete fare con le polpette, chiedete a vostro figlio di creare delle palline più o meno grandi che stimoleranno al contempo, la muscolatura del palmo della mano e la sua fame.

Dunque questo mondo, vi permetterà di attivare le parti più importanti della motricità fine, che sono fondamentali per la scrittura e contemporaneamente vi aiuterà a passare dei momenti divertenti con il vostro piccolo.

Dott.ssa Chiara Codispoti

Educatrice e Rieducatrice del gesto grafico

Impariamo a travasare

Un gioco per stimolare la coordinazione oculo-manuale:
Dareste mai in mano ai vostri bambini un  recipiente pieno d’acqua?Immagino che tutti rispondereste di “No”! In realtà vi stupirebbe sapere quanto questo, possa essere un gioco utile per stimolare il senso-motorio del bambino esercitandone la coordinazione oculo-manuale e l’attività fine-motoria.Questo esercizio, anche detto “gioco dei travasi” viene proposto generalmente nei nidi, a partire dal primo anno di vita. A seconda dell’attività infatti ci si può sbizzarrire con materiali di forme e dimensioni differenti, spostandoli da un recipiente ad un altro.

Un esempio? Pasta di formati grandi (conchiglioni), fagioli, riso e ceci, per un travaso di tipo solido; mentre acqua e colori naturali per un travaso di tipo liquido.

L’attività proposta dovrà essere realizzata a tavolino, all’interno di un contenitore capiente con lati alti, dando a disposizione del bambino un oggetto alla volta per poter realizzare il travaso con il materiale a disposizione; un consiglio: date un solo oggetto alla volta in modo da farlo sperimentare il più possibile con esso, evitando così ulteriori distrazioni.

Il ruolo dell’adulto è quello di mostrare un esempio del primo possibile travaso, lasciando poi il bambino giocare e “pasticciare” con ciò che gli abbiamo proposto. Sicuramente l’ordine e la pulizia non fanno parte di questo gioco, dunque rilassatevi e godetevi i primi travasi del vostro bambino.

Buon divertimento a tutti!

 

Dott.ssa Chiara Codispoti

Educatrice e Rieducatrice del gesto grafico

Epicondilite e manipolazione del polso

Phys Ther. 2003 Jul;83(7):608-16. Manipulation of the wrist for management of lateral epicondylitis: a randomized pilot study. Struijs PA1, Damen PJ, Bakker EW, Blankevoort L, Assendelft WJ, van Dijk CN.

L’epicondilite (gomito del tennista) è caratterizzato da dolore a lato del gomito, aggravato dai movimenti del polso, dalla palpazione al lato del gomito o dalla contrattura dei muscoli estensori del polso. L’incidenza dell’epicondilite è di circa 4/7 casi su 1000 ogni anno, con un picco di incidenza nella quinta decade. In assenza di intervento i dolori da epicondilite solitamente si risolvono entro gli 8-12 mesi. Sono descritti molti interventi, tra cui il consiglio di riposo, l’utilizzo di corticosteroidi, ortesi, chirurgia, ultrasuoni, laser, massaggio. La manipolazione viene spesso utilizzata per il dolore cervicale e della schiena con lo scopo di liberare le articolazioni e rilasciare la muscolatura. In letteratura viene anche descritta la manipolazione del polso, ma non è stato dimostrato che possa essere utile nel trattamento dell’epicondilite, scopo invece dello studio proposto. Per lo studio i paziente sono stati reclutati secondo le linee guida tedesche per la diagnosi di epicondilite, con insorgenza compresa tra le sei settimane e i sei mesi. I pazienti sono stati divisi in due gruppi, uno riceveva la manipolazione del polso, l’altro ultrasuoni, massaggio, stiramento e rinforzo muscolare. Il gruppo che riceveva la manipolazione del polso era sottoposto a 2 trattamenti a settimana fino a un massimo di 9 interventi in 6 settimane (il trattamento veniva interrotto non appena il dolore fosse cessato). La manovra era una tecnica ad alta velocità e bassa ampiezza ed era condotta da un terapista con esperienza. Il gruppo di controllo riceveva 9 sessioni di trattamento che comprendevano: 7 minuti e mezzo di ultrasuoni, 10 minuti di massaggio ed esercizi di allungamento e rinforzo muscolare da eseguire a domicilio due volte al giorno. Quando il paziente risultava asintomatico il trattamento veniva interrotto. I parametri valutati erano il generale miglioramento della sintomatologia lamentata, la presenza di dolore nella presa e la dolorabilità alla palpazione. Dopo la terza settimana di trattamento è emersa una differenza tra i due gruppi, con maggiore beneficio ottenuto nel gruppo trattato con manipolazione del polso. 8 su 13 soggetti appartenenti al gruppo di manipolazione hanno infatti dichiarato un netto miglioramento o una completa remissione della sintomatologia, rispetto ai 3 soggetti su 15 del gruppo di controllo. Al follow up a 6 settimane nel primo gruppo il dolore era diminuito in media di 5.2 punti rispetto al secondo gruppo in cui in media era diminuito di 3.2 punti. Sembrerebbe quindi che la manipolazione del polso abbia effetti maggiormente benifici sull’epicondilite rispetto a un trattamento che prevede ultrasuoni, massaggio ed esercizi muscolari nel breve termine.

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Raccontiamo la disgrafia

A cura di:
Dott.ssa Chiara Codispoti
(Esperta del gesto grafico)
Chiara Frittoli D.O. B.ScOst                                               (Osteopata)
PARTECIPAZIONE LIBERA E GRATUITA
Presso l’Istituto Comprensivo G. Paccini
22 Aprile 2015  alle ore 20.30
Via Baracca 25,  Sovico (MB)
disgrafia
La disgrafia  è un disturbo specifico dell’apprendimento che comporta difficoltà nel riprodurre lettere e numeri. Purtroppo è ad oggi poco conosciuta, segnalata e conseguentemente trattata.

Aprire una finestra su questa realtà significa scoprire tutti quegli ostacoli che il bambino affronta nell’imparare a  scrivere e nell’automatizzare il gesto che ne è alla base.

Molti sono infatti i casi di bambini la cui grafia difficoltosa determina un ostacolo nell’apprendimento: per questo è importante, sin dall’ultimo anno della scuola dell’infanzia, porre l’attenzione sulla prevenzione del gesto pur limitato al disegno.

La serata si propone di “raccontare la disgrafia” partendo da una semplice definizione per arrivare alle cause e alle conseguenze fisiche di un bambino che scrive con difficoltà. Inoltre si cercherà di riflettere sulle attività che anche a casa possono essere eseguite con semplicità per sviluppare sin dalla prima infanzia una buona motricità fine.

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Fratture e Medicina Osteopatica Mongola

J Tradit Chin Med. 2013 Feb;33(1):130-3. Fracture healing with osteopathy in traditional Mongolian medicine. Zhao N1, Wang M, Li X.

Una buona guarigione delle fratture è data non soltanto da una perfetta guarigione delle strutture ossee, ma anche dal ripristino della funzione del movimento. La tecnologia è senza dubbi avanzata recentemente, tuttavia ci sono ancora molti difetti nel riposizionamento chirurgico, nelle fissazioni e nell’immobilizzazione. Alcuni famosi atleti cinesi hanno ricevuto terapie di altissima qualità, ma il mancato recupero funzionale ha messo fine alle loro carriere sportive. L’occidentalizzazione della medicina ha spinto molti individui con fratture a essere trattati con metodi chirurgici. L’osteopatia nella medicina tradizionale Mongola propone una nuovo metodo di trattamento delle fratture. Innanzitutto viene integrata la stabilizzazione spontanea da parte di muscoli, tendini, pelle e altri tessuti molli e viene utilizzata la stabilizzazione esterna solo come ausilio. Vengono poi utilizzati precocemente esercizi per permettere una guarigione funzionale. Secondo la filosofia osteopatica la frattura danneggia l’equilibrio del corpo umano, dato dall’equilibrio tra corpo e mente che si basa sull’integrazione degli arti e del corpo. Sulla base di questi concetti è stato formulato un modello di pratica osteopatica a lungo termine nella guarigione delle fratture, che tiene in considerazione muscoli, tendini, pelle, altri tessuti molli e fattori fisio-psicologici (nella medicina Mongola il danno fisico di una frattura ha una stretta corrispondenza sulla psiche del paziente). La manipolazione della zona e lo svolgimento precoce di esercizi ha lo scopo di migliorare la circolazione, impedire l’atrofia muscolare, ridurre le contratture muscolari e la rigidità articolare, ristabilire gradualmente la funzione.

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Osteopatia e fratture da stress

J Am Osteopath Assoc. 2013 Dec;113(12):882-90. Preventive osteopathic manipulative treatment and stress fracture incidence among collegiate cross-country athletes. Brumm LF1, Janiski C, Balawender JL, Feinstein A.

Le fratture da stress dell’arto inferiore sono comuni tra i giovani atleti in particolare tra i runner. L’incidenza è compresa tra il 3.9% e il 31.3% degli atleti, con maggiore frequenza tra le donne. Il processo eziologico della frattura da stress è molto dibattuto in letteratura. Si parla di rimodellamento osseo, di eccessive trazioni da parte dei tendini o di un’alterata perfusione durante l’attività fisica prolungata. I fattori di rischio per le fratture da stress sono: precedenti diagnosi di frattura da stress, sport che includono la corsa e il salto, incremento repentino del programma di allenamento, calzature inappropriate, forza muscolare inadeguata, poca flessibilità. Un’incidenza maggiore delle fratture da stress si è verificata negli atleti con alterazioni a livello della forma del piede (cavo, varo) o con un’aumentata abduzione dell’anca. Le donne in cui si manifesta più frequentemente una frattura da stress presentano spesso un’importante differenza di lunghezza degli arti inferiori, un menarca tardivo, carenza di massa grassa, aumentato calcio e ridotta lunghezza del polpaccio. Altri fattori sono una ridotta densità ossea, carenze nutrizionali, disordini alimentari, disturbi mestruali o amenorrea. In letteratura manca un accordo tra gli autori riguardo la prevenzione delle fratture da stress, lo scopo dello studio proposto è quello di valutare la relazione tra disfunzione somatica e frattura da stress e in particolare se il trattamento osteopatico eseguito preventivamente possa ridurre l’incidenza di tali fratture. Sono stati reclutati tra gli studenti di un college atleti uomini e donne di età superiore ai 18 anni. Gli operatori sono stati istruiti nell’individuare disfunzioni somatiche a livello di pelvi, sacro, anche e arti inferiori seguendo un protocollo che descriveva l’esame obiettivo, la diagnosi e il trattamento da seguire. Per ridurre il rischio del trattamento sono state eseguite tecniche a energia muscolare e articolatorie, con l’eccezione di tecniche ad alta velocità e bassa ampiezza per trattare il cuboide e lo scafoide. Per lo studio sono stati arruolati 124 atleti dagli anni accademici 2004/05 agli anni 2008/09, di cui 52 uomini e 72 donne. Durante questo periodo nessun partecipante si è ritirato dallo studio e non sono stati riportati effetti collaterali. Le atlete donne hanno riportato un’incidenza più alta di fratture da stress, non si sono verificate fratture multiple. L’incidenza di frattura da stress su tutti i partecipanti ha subito una riduzione negli uomini dal 13.9% prima dell’intervento osteopatico a meno dell’1% dopo l’intervento con una diminuzione del 93% di tale evento. Nelle donne la riduzione è stata inferiore, dal 12.9% al 12.0%, dimostrando che la presenza di disfunzioni somatiche può essere considerato solo uno dei fattori di rischio per le fratture da stress, mentre altri fattori giocano un ruolo più importante (alterazioni del ciclo, ridotta densità ossea, ridotto apporto calorico). In conclusione il trattamento osteopatico delle disfunzioni somatiche dell’arto inferiore può essere un importante fattore predittivo di fratture da stress sugli atleti uomini e la correzione di tali disfunzione è un elemento fondamentale di prevenzione di questi importanti eventi traumatici.

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Kinesio Taping

Il Kinesio Taping è stato inventato dal chiropratico giapponese Dr. Kenzo Kase, che ha cercato di assistere il corpo per mezzo di un processo di guarigione naturale del tessuto traumatizzato.

Il Kinesio Taping fu inizialmente usato in ambito sportivo, oggi è usato al 75% da non sportivi e per il rimanente 25% su atleti in Asia, Europa e USA.

Il kinesio taping è una tecnica basata sul processo di guarigione naturale e sviluppa la sua efficacia attraverso l’attivazione dei sistemi neurologico e circolatorio dell’atleta. Questo metodo proviene dalla scienza kinesiologica ed è per questo motivo che si usa il termine “kinesio”. Ai muscoli non viene attribuito solo il compito di muovere il corpo, ma anche il controllo della circolazione dei fluidi venosi e linfatici, della temperatura corporea etc.

 CHE FUNZIONI HA?

Funzione sensitiva:

  • Diminuzione della pressione sui recettori chimici (riduce l’infiammazione)
  • Stimolazione dei recettori meccanici
  • Teoria del controllo del “cancello” (gate control

Funzione muscolare:

  • Ripristino della giusta tensione muscolare
  • Riduzione della fatica muscolare
  • Aumenta la contrazione muscolare in un muscolo debole
  • Riduzione dell’eccessiva distensione di un muscolo
  • Riduzione dei crampi e di possibili incidenti
  • Rieducazione dei muscoli

Funzione linfatica:

  • Aumento della circolazione linfatica e sanguigna
  • Riduzione dell’eccesso di calore nel tessuto
  • Apertura del drenaggio linfatico sotto la pelle (aiuta ad eliminare edema e/o emorragia tra la pelle ed il muscolo)
  • Riduzione dell’infiammazione
  • Riduzione del dolore di muscoli ed articolazioni

Funzione articolare:

  • Normalizzazione del tono muscolare e della fascia
  • Aumento del ROM (ampiezza di movimento)
  • Riduzione del dolore

COME E’ FATTO?

  • 100% cotone e senza latex
  • Elasticità sopra il 30-40% della sua lunghezza
  • Permette alla pelle di traspirare
  • Privo di farmaci
  • Adesivo acrilico attivato tramite calore
  • Leggerezza e spessore simile alla pelle
  • Facilmente tollerabile
  • Ipoallergico
  • Permette l’aumento del ROM e non lo limita come nel caso del tape convenzionale
  • Può essere indossato per più giorni (3–4) lasciando poi libero l’atleta per un giorno prima di riapplicarlo
  • Può essere standard o impermeabile (versione speciale)
  • Colori: rosso, blu, nero, rosa.

SU CHE COSA PUO’ AGIRE E SU CHE PROBLEMATICHE SI PUO’ APPLICARE?

MUSCOLARE

  • Stiramenti
  • Fasciti (plantari,tibiale anteriore)
  • Risentimenti da sovraccarico (adduttori, retto femorale, flessori femorali, gemelli, tibiale anteriore e posteriore, quadrato dei lombi)
  • Lombalgie
  • Cervicalgie

TENDINEO

  • Patologie inserzionali
  • Tendiniti

ARTICOLARE

  • Problemi cartilaginei
  • Sovraccarico dei menischi

LEGAMENTOSO

  • Compartimenti legamentosi

BORSITI

  • Malleolare, sovrarotulea e sottorotulea.

Sindrome tardiva da colpo di frusta

J Altern Complement Med. 2013 Jun;19(6):543-9. Osteopathic treatment of patients with long-term sequelae of whiplash injury: effect on neck pain disability and quality of life. Schwerla F1, Kaiser AK, Gietz R, Kastner R.

Le conseguenze e le manifestazioni cliniche derivanti da un colpo di frusta sono definite sindrome tardiva da colpo di frusta. L’obiettivo dello studio proposto è stato quello di indagare se una serie di trattamenti osteopatici su pazienti con tale sindrome possa essere utile a migliorare i loro sintomi. Lo studio è stato organizzato in due fasi: nella prima i pazienti non hanno ricevuto alcun trattamento per 6 settimane, nella seconda fase hanno ricevuto cinque trattamenti osteopatici nelle aree disfunzionali individuate all’esame obiettivo. 42 pazienti di età media 39 anni con sindrome tardiva da colpo di frusta a causa di un incidente automobilistico sono stati inclusi nello studio. I trattamenti osteopatici sono stati eseguiti a cadenza settimanale, senza seguire un protocollo ma in base ai riscontri ottenuti nei test sul singolo paziente. I parametri valutati sono stati il dolore cervicale, il grado di disabilità e la qualità di vita. È stata diagnosticata la presenza di uno stress post-traumatico in diversi pazienti. Il confronto tra il periodo di non trattamento e quello di trattamento ha mostrato miglioramenti clinici statisticamente significativi per quanto riguarda il dolore cervicale e la disabilità, con un calo del punteggio da 41.5 a 26.0 che corrisponde a un miglioramento del 37%. Per quanto riguarda la qualità di vita sono emersi significativi e sostanziali cambiamenti sia sulla componente fisica che emotiva durante la fase di trattamento. Prima del trattamento 17 pazienti (43.6%) risultavano essere affetti da sindrome da stress post-traumatico, durante lo studio questo numero è diminuito de 15.4%. In conclusione 5 trattamenti osteopatici hanno avuto un effetto benefico sugli aspetti fisici e mentali della sindrome tardiva da colpo di frusta e possono essere considerati una modalità complementare di trattamento in questa condizione. Sulla base di questi risultati preliminari sono richiesti ulteriori rigorosi studi randomizzati.

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dorsalgia

Linee Guida per Whiplash

BMC Health Serv Res. 2013 Jun 13;13:213. Compliance with clinical guidelines for whiplash improved with a targeted implementation strategy: a prospective cohort study. Rebbeck T1, Macedo LG, Maher CG.

In Australia sono state sviluppate delle line guida per il trattamento del colpo di frusta con lo scopo di migliorare la pratica professionale e i risultati nei pazienti che hanno subito un colpo di frusta. Gli operatori che si occupano del trattamento del colpo di frusta, tra cui fisioterapisti, osteopati e chiropratici, sono stati i destinatari della diffusione di tali linee guida. È stato tuttavia dimostrato che la sola diffusione delle linee guida non è in grado di migliorare la conoscenza e la pratica professionale, ma è necessaria un’estensione attiva mirata e un’identificazione delle barriere che possano ostacolarne l’adempimento. La situazione in cui c’è stato il miglioramento delle strategie di maggior successo è stata individuata in una systematic review: attraverso un intervento di educazione la pratica professionale è migliorata del 6%. La maggior parte delle linee guida Australiane mira a un approccio attivo e comportamentale. L’obiettivo dello studio proposto è stato quello di valutare la strategia di miglioramento della conoscenza, della pratica e delle convinzioni dei professionisti che si occupano di colpo di frusta, inoltre di identificare i fattori predittivi di apprendimento delle linee guida. 94 professionisti hanno partecipato allo studio, 52 sono stati classificati come “aderenti” alle linee guida e 42 come “non aderenti”, sulla base delle loro risposte riguardo la pratica clinica proposta dagli autori. Tutti i partecipanti hanno partecipato a un workshop operativo di due giorni e sono stati valutati prima e a distanza di tre mesi. Il workshop aveva scopo educativo e si concentrava sulle conoscenze pre-esistenti e sulle differenze nella pratica rispetto alle linee guida. Le conoscenze sono state testate mediante un questionario e i risultati derivanti dalla pratica clinica. I partecipanti hanno aumentato in modo significativo le loro conoscenze e si sono mostrati maggiormente aderenti alle linee guida alla valutazione a tre mesi di distanza. Gli elementi predittivi di un miglioramento erano le conoscenze di base e professionali. Una diffusione mirata delle linee guida risulta quindi essere una strategia che migliora la conoscenza dei professionisti della salute, che aderiscono maggiormente alle linee guida. Le conoscenze di base e professionali sono elementi predittivi di un cambiamento del 35% riguardo un’aumentata conoscenza.

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